Meglio mettere subito in chiaro le cose: il mercato immobiliare sta tornando alla normalità. La crisi c’è stata ed è ancora presente, vero. Ma in un mestiere come il nostro, soprattutto quando la nebbia dell’incertezza si fa più fitta, l’aspetto sul quale fare affidamento è uno soltanto: la legge non scritta che afferma che i mercati – anche quello immobiliare – si autoregolano.
Una certezza che ci arriva dai numeri del passato. Se andiamo infatti a guardare le statistiche degli ultimi 30 anni, improvvisamente, la nebbia si dirada e la strada maestra torna a mostrarsi. Se prendiamo in considerazione l’andamento del mercato italiano dal 1985 a al 2011 scopriamo che la media delle compravendite effettuate è di 600mila unità. Si parla di media non a caso: il dato oscilla infatti tra le 869mila unità registrate nel 2006 e le 430mila totalizzate nel 1985. Ebbene, nel 2011 i dati riferiscono di circa 598mila compravendite effettuate: un dato perfettamente nella media degli ultimi tre decenni.
A questo punto i più informati di voi segnaleranno il dato del -21% di compravendite registrato nel 2012 (fonte: Agenzia del Territorio). Un dramma, apparentemente. Tra il 1991 e il 1992 accadde la stesso: -19% in appena un anno. A seguito di quella improvvisa depressione, però, il mercato reagì crescendo di anno in anno con regolarità svizzera. Perché? Semplice. Perché ad ogni flessione corrisponde una ripresa innanzitutto; in secondo luogo perché ogni momento di forte crisi è in realtà una risposta (violenta, certo) che un sistema mette in atto per salvaguardare la propria sopravvivenza.
Gli agenti immobiliari che resisteranno a questo momento storico saranno i protagonisti di un vero e proprio Rinascimento del comparto e del loro lavoro: un “mestiere” che avrà assunto, nella difficoltà, finalmente caratteristica di “professione”.
Giovanni Elefante Frimm Holding SpA – General Manager Campania e Molise
(Articolo tratto da “Il Mattone” del 5 marzo 2013)
Comments